Il 28 ottobre 2015 alle ore 18 in Palazzo Medici Riccardi nelle sale di Via Ginori 14 a Firenze, si apre la mostra fotografica del ravennate Giampiero Corelli “Dante esule: percorso contemporaneo”, che resterà aperta sino al 13 novembre (orario 10-18).

Le celebrazioni nel 2015 dei 750 anni dalla nascita del grande poeta, padre della lingua italiana hanno ricordato a tutti come la Divina Commedia, fondamento della nostra letteratura, sia tra le opere più conosciute e apprezzate nel mondo intero e come la sua poesia ancora oggi proponga sentimenti, passioni, inquietudini e valori che continuano a proiettarsi nel futuro.

Il fotoreporter Giampiero Corelli ha ritrovato e traguardato il Dante esule, cacciato per motivi politici dalla sua patria, Firenze, e duramente sofferente, negli esuli di oggi, negli esclusi e negli emarginati. Anche se talvolta possono cambiare le ragioni, l’intima condizione di “esule” è drammaticamente attuale e al fondo inaccettabile per una società civile. Le storie di persone che fuggono dalla loro terra, dalla guerra, dalle persecuzioni, ma anche dalle sofferenze di una condizione che avvilisce, riguardano tutti, e quegli sguardi ci interrogano ogni giorno.

In Dante esule: percorso contemporaneo l’attenzione è focalizzata su Firenze e Ravenna, punti estremi della vita del poeta. Il viaggio ideale attraverso i luoghi danteschi si apre con il cenotafio di Dante collocato nella Basilica di Santa Croce a Firenze, e si conclude quasi specularmente con immagini che mostrano iltempietto laico che a Ravenna accoglie le spoglie del poeta. Il reportage di Corelli si sviluppa appunto nel mezzo di questo percorso. Tra l’inizio e la fine della storia si collocano le immagini delle attuali periferie di Firenze (Le Piagge) e di Ravenna, dove è colta, con rigore e partecipazione, la commedia umana degli esuli del nostro tempo.

Una sezione della mostra è dedicata a un aspetto di stretta attualità, il dramma dello sbarco di uomini, donne e bambini provenienti dall’Africa sulle coste del Sud Italia (le foto sono scattate ad Augusta, in provincia di Siracusa). Questi naufraghi contemporanei, in fuga da carestie, persecuzioni e guerre, trovano momentaneo approdo in Sicilia, spesso accolti con diffidenza da una terra apparentemente arida, dalla quale si sentono respinti.

La mostra, che ha il Patrocinio del Ministero dei Beni Culturali, della Regione Emilia Romagna, del Comune di Ravenna e della Città Metropolitana di Firenze giunge a Firenze dopo essere stata presentata a Ravenna nel prestigioso Palazzo Rasponi dalle Teste, appena restaurato, nell’ambito delle manifestazioni del Settembre Dantesco. Dopo la tappa fiorentina, l’esposizione si sposterà a Roma: il 19 novembre al Teatro Centrale sarà presentata in un pomeriggio evento interamente dedicato a Dante, dove per la prima volta il poeta sarà tradotto anche nella lingua dei segni.

Il progetto fotografico è stato realizzato con la collaborazione dell’europarlamentare Cécile Kyenge che con l’avvocato Lina Taddei si occupa di immigrazione e profughi, della Comunità delle Piagge e di don Alessandro Santoro; oltre al sostegno di Europa Prossima e dell’Associazione Progetto 21. La realizzazione è stata possibile grazie al contributo del Banco di Lucca e del Tirreno, della Cassa di Risparmio di Ravenna e della Fondazione Cassa Ravenna.

Il progetto editoriale è stato curato dalla giornalista del TG1 Adriana Pannitteri e da Domenico De Martino, docente di Filologia dantesca dell’Università di Udine. Il testo critico presentato nel catalogo è di Fulvio Chimento. L’allestimento fiorentino è stato realizzato grazie al contributo di Unicoop Firenze.

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