Il tempo che trascorre, gli sguardi delle persone, l’acqua ferma e in movimento, la natura che ci circonda, la confusione armoniosa dei capanni. In questo reportage mi sono lasciato trasportare dagli eventi e da quello che osservavo; ho girato senza una meta definita.
Non era solo documentare quello che vedevo; è stato riuscire a captare quello che stava succedendo: un cambiamento. Non sappiamo mai bene quando un cambiamento è in atto, se sarà migliore o peggiore e se le scelte fatte avranno veramente un beneficio . Certo è che questo pezzo di territorio, che io chiamo terra di mezzo, è uno spartiacque fra poesia e lavoro, fra tempo lento e tempo veloce, fra acqua calma e acqua agitata, fra terra piatta e terra rimossa. Quante domande e quante suggestioni. Di una cosa sono sicuro: si sente
l’odore di un posto magico e tragico.
Giampiero Corelli
E’ mattina presto, una leggera umida pioggia evapora dal terreno riscaldato dal sole dei primi giorni d’estate e nell’acqua della Pialassa si formano piccoli cerchi perfetti. Il cielo è carico di nuvole nere e nuvole bianco latte che si rispecchiano nell’acqua immobile come olio, mentre il grigio fumo che esce dalle ciminiere viaggia verso l’alto, oltre le nuvole. Cielo, terra, fuoco e acqua , luci ombre e linee nei grandi spazzi del panorama…
A pochi metri dalla pace e dalla bellezza della natura le trivelle dei lavori in corso affondano le lame nel terreno, tirando su acqua nera e sabbia, gli operai con il casco da lavoro discutono ad alta voce tra di loro mentre i camion vanno su e giù per la lunga striscia di terra depositando sabbia sino a tarda sera.
Il giorno dopo è domenica e c’è aria di festa nella zona delle baracche, tutto è verde, qualcuno passeggia e un uomo anziano raccoglie persino erbe selvatiche. Le trivelle si sono fermate, il sole è caldo e nel silenzio e nella pace continuo a fotografare
Domani arriveranno ancora le trivelle, ci sono in atto progetti finalizzati al benessere, al progresso. La natura generosa offrirà ancora e ancora possibilità di cambiamento.
Sta alla società degli umani non approfittarsi di tanta generosità, La natura ha le sue regole e queste bisogna rispettarle e soprattutto amarle.
Shobha