Le immagini proposte in questo libro e in parte nella mostra “Bimba mia-Bimbo mio” fanno parte di una serie di reportage realizzati nell’ultimo anno e focalizzano principalmente sulle diverse realtà, contesti, situazioni in cui bambine, bambini e adolescenti si trovano a crescere e a vivere oggi. Oltre all’intento documentativo sulla contemporaneità, è lo sguardo verso il futuro che attende questi ragazzi che ha impresso una direzione a questo lavoro e a questa ricerca.

La mia attenzione è stato rivolto ai ragazzi frequentanti la classe terza di una scuola media inferiore di Ravenna. Questi, ripresi in un paesaggio particolare, quello della Pilassa, si trovano in una cosiddetta “terra di mezzo”, un luogo ibrido particolare soggetto a mutazione costante. Figurativamente allora, quest’ambiente richiama la fase di crescita e cambiamento, sia fisico che mentale, che questi giovani stanno attraversando.

Il reportage svolto nella città di Mumbai documenta invece, sia la vita dei ragazzi che risiedono e lavorano nella megalopoli indiana, ma anche la realtà del Vimala Dermatological Centre. Questa struttura ospedaliera, in particolare, si occupa di curare, dare aiuto e conforto a bambine provenienti da situazioni di povertà o da famiglie in cui è stata contratta la malattia della lebbra; e ad adolescenti abbandonate o colpite da tubercolosi e morbo di Hansen.

Ancora, il mio obiettivo ha fotografato bambini e ragazzi durante la loro degenza nel reparto di pediatria dell’Ospedale di Ravenna, oppure affetti da una diversa abilità fisica, ripresi nella loro abitazione.

Un’ultima attenzione è stata rivolta ai figli delle lavoratici dell’ Omsa (azienda produttrice di calze per donna, che forse al momento dell’uscita di questo libro sarà stata chiusa e trasferita in Serbia) condotti per la prima e l’ultima volta sul posto di lavoro delle loro madri.

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